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Il Sofista. 115

Teet. Certamente.

[B]For. Ma dei natanti vediamo e la razza alata e la acquatica?

Teet. E come no?

For. Ora la caccia della specie alata noi usiamo chiamarla tutta uccellagione.

Teet. La chiamiamo infatti.

For. E quella dell’acquatica in complesso tutta pesca.

Teet. Sì.

For. E che? Questa specie di caccia alla sua volta non la possiamo dividere secondo due grandi sezioni?

Teet. Secondo quali?

For. Secondo che l’una fa la caccia con asserragliamenti senz’altro1 e l'altra colpendo.

Teet. Come dici? E in che modo distingui l’una dall’altra?

[C]For. L’una, in quanto tutto ciò che asserraglia qualche cosa circondandola per trattenerla si può bene chiamarlo asserragliamento.

Teet. Senza dubbio.



    una sezione parte in un’altra (τοὺς μὲν μετὰ τῶν ἐνύδρων συμβαίνει διῃρῆσθαι, τοὺς δ’ἐν ἄλλῳ γένει), non vuol dire che Platone abbia commesso questo errore, ma vuol dire che Aristotele, come gli succede più volte, non lo avrebbe inteso. Gli è che Aristotele quasi di certo alludeva invece a Polit. p. 264 D. Veggasi ivi la nota. A prova dell’interpretazione che abbiamo accettata cfr. p. 221 B.

  1. ἕρκεσιν αὐτόθεν = con le reti che agiscono di per sè, senza immediata opera dell’uomo. La lezione più comune αὐτόθι non dà senso soddisfacente.