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I.


[p. 216]Teod. Come siamo stati ieri d’accordo, o Socrate, eccoci qui belli e pronti, e abbiamo condotto un forestiero, costui qui, Eleate di nascita e compagno dei discepoli di Parmenide e Zenone, uomo amico molto degli studî.

Socr. O che forse, o Teodoro, senza saperlo, invece di un forestiero, tu non ci abbia condotto un qualche Dio, giusta la parola di Omero? il [B]quale dice che e altri Dei e non meno degli altri il Dio dell’ospitalità si accompagna agli uomini che a buon dritto si rispettano,1 e viene a ispe-



  1. In Od. XVII, 483 sgg. uno dei proci rimprovera Antinoo che aveva scagliato uno sgabello contro Ulisse finto mendico:

    Non bene certo, o Antinoo, scagliasti al mendico infelice;
    Sciagurato, e se fosse un dei numi che vivono in cielo?
    Chè van gli Dei pur anco in aspetto talor di stranieri
    Per le cittadi in giro, mutandosi in tutte le forme,
    A vedere l’umana insolenza e il rispetto alle leggi.

    E in IX 270-71 Ulisse parla al Ciclope:

    Zeus è vendicatore dei supplici e dei forestieri,
    Zeus ospital che ai santi spesso ospiti s’accompagna.

    Difficile, per non dire impossibile, è poi render αἰδώς