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carrozza che veniva a prender lui! Anche don Clemente pareva molto inquieto. Selva si affrettò, dissimulando la commozione propria, di prenderlo a braccetto.

«Se Lei non vuole imbarazzarsi con signore» diss’egli «venga subito con me che La faccio passare dal Casino, per il sentiero alto.» Il padre parve contentissimo, i due partirono in gran fretta, il benedettino senza nemmeno salutare.

«È anche tardi» diss’egli «Ho detto all’Abate, chiedendogli il permesso, che sarei ritornato alle nove e mezzo.»

Scesero a precipizio la scala a chiocciola; ma quando uscirono sul piazzaletto delle robinie, Jeanne Dessalle vi metteva il piede dall’altro capo con Maria e Noemi.

Non era tanto buio, sotto le robinie, che Maria non potesse riconoscere suo marito e don Clemente nelle due ombre che uscivano di casa sua. Ella, che a fianco di Jeanne precedeva sua sorella, prontamente piegò e fece piegare a destra la sua vicina, verso il piccolo casino ch’è un’appendice della villa, voltando le spalle a questa. Dal canto suo, Selva, vedendo l’atto di sua moglie, prontamente sussurrò al padre:

«Scenda diritto, subito!»

Ma non valse.

Non valse perchè Noemi, meravigliata di veder sua sorella svoltare a destra, si fermò esclamando: