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56 | capitolo secondo |
l’alta, snella persona, al viso eretto abitualmente in atto quasi di franca modestia militare, tanto nobile nella fronte spaziosa, negli occhi cerulei chiari, spiranti a un punto dolcezza femminea e maschio fuoco.
«Ci sarà pure» disse a bassa voce, vergognando di sé «un’amica intima di mia sorella, certa signora Dessalle.»
Don Clemente voltò la testa di scatto, e Maria n’ebbe il contraccolpo, tremò. Era dunque lui! Egli le rivolse subito il viso da capo. Era un po’ acceso ma composto.
«Scusi» diss’egli» questa signora, come si chiama?
«Chi? La Dessalle?»
«Sì.»
«Si chiama Jeanne.»
«Che età può avere?»
«Non lo so. Tra i trenta e i trentacinque anni, direi.»
Adesso Maria non comprendeva più. Il padre faceva queste domande con tanta indifferente calma! Ne arrischiò una essa pure.
«Lei la conosce, padre?»
Don Clemente non rispose.
Sopraggiungeva in quel momento il povero gottoso Dane, che con grande stento si era trascinato su dal cancello a braccio del professore Minucci.