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438 | capitolo ottavo |
Non vide carrozzelle presso l’albergo e si avviò verso l’esedra per prendervi il tram. Infuriava il tramontano, i lecci del viale si dibattevano stridendo, era buio, si camminava malissimo sul suolo tutto sossopra, la cameriera esclamò sgomenta:
«Gesummaria, signora, dove andiamo?»
Jeanne, col capo in fiamme, col cuore e i polsi in tumulto, continuò la via senza rispondere; parendole venir portata dai flutti di un mare ignoto, nelle tenebre, verso lui.
Verso lui, verso lui. Anche verso il suo Dio? Il vento potente la stordiva ruggendole sopra e ai lati. Le parole di Noemi, le parole di Carlino le straziavano l’anima con opposta violenza. Anche verso il suo Dio? Ah che ne poteva sapere? Intanto verso lui!