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lac d’amour | 31 |
con la ragazza per la rue des Laines. Ella domanda ancora chi sia Abisag e il vecchio tace. Ecco quell’ombra torva, nera, che va, che viene, che si dilegua al suono delle ventiquattro campane.
«Non è esatto» mormorò Noemi. Carlino fu per dirle: stupida!
«Il prete» proseguì «paragona quell’ombra nera a uno spirito maligno che va e viene intorno agli spiriti candidi, voi non capite il legame ma il legame c’è, avido di cacciarvisi a star dentro, lui con altri peggiori di lui. Poi, qui il legame non l’ho ancora trovato ma lo troverò, si viene a parlar dell’amore. Voi avete traversato la Grande Place. Questa sera non c’era la musica, ma di solito c’è, e suppongo che allora vi si faccia molto all’amore cogli occhi come in tutto il mondo. Il vecchio torrione e il vecchio prete mostrano certa indulgenza; invece la giovinetta trova stupide queste forme dell’amore, le sdegna. È l’amore della terra, dice il prete. Ed ecco l’Hôtel de Flandre, la musica del ballo di nozze.
«Come?» esclamò Noemi «Era un ballo di nozze?»
Carlino strinse, scrollò i pugni, soffiando dall’impazienza; e proseguì, dopo un sospiro:
«La giovinetta domanda: vi è un amore del cielo? Allora io vi ho detto di fermarvi sotto gli alberi di Saint-Sauveur e voi vi siete invece