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dell’Interno? Dal ministro o dal sottosegretario di Stato?
Si andava dal sottosegretario di Stato, dal marito di donna Rosetta. Donna Rosetta aveva taciuto fino a quel momento il proposito e l’oggetto di questa visita per non lasciare a Jeanne il tempo di schermirsi nè di prepararsi troppo. L’on. Albacina sapeva dell’amicizia di sua moglie per la signora Dessalle e dell’amicizia della signora Dessalle per i Selva, tanto legati, alla loro volta, a Maironi. Egli aveva detto a sua moglie di voler parlare direttamente a questa signora, per fini suoi che intendeva tacere. L’avrebbe aspettata al ministero dopo le tre. Ce la poteva portare lei, sua moglie; ma senz’assistere al colloquio. Il movimento primo di Jeanne fu un’esclamazione di rifiuto. Donna Rosetta la persuase facilmente a mutar consiglio. Ella non poteva dire che progetti avesse in testa suo marito, non lo sapeva; ma secondo lei sarebbe stata follia di non andare, di non udire, poichè non ci poteva essere pericolo, da parte di Jeanne, d’impegnarsi a niente. Jeanne si arrese, benchè il silenzio serbato dall’Albacina fino all’ultimo in cosa di tanto momento, la facesse trepidare come un infermo cui si annunci, dopo molti discorsi scherzosi, la visita di un chirurgo celebre che verrà per dargli un’occhiata e non più.
«Non Le direi di andar sola» conchiuse sor-