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Braschi, era andata a raccontargli che la haute religiosa di Torino voleva l’uomo scelto dal Vaticano e sgradito al Quirinale. Quel diavolo di cardinale, conosciuto da lei nel salotto di un prelato francese, aveva sulle prime risposto solamente, col suo accento nè francese nè italiano:
«C’est vous qui me dites ça? C’est vous qui me dites ça?»
Infatti donna Rosetta aveva risposto ridendo:
«Oh c’est énorme, je le sais!»
Era un discorso che poteva costare l’Eccellenza a suo marito. Ma poi l’Eminentissimo le aveva quasi promesso che i voti della haute di Torino parrebbero stati soddisfatti:
«Ce sera lui, ce sera lui!»
Finalmente le aveva detto:
«Comment donc, madame, avez-vous épousé un franc-maçon? Un des pires, aussi! Un des pires! Faites lui lire cela!»
E le aveva dato un libretto sulle dottrine infernali e la dannazione inevitabile dei framassoni. Era il libretto che l’Albacina si era gettato ai piedi salendo in carrozza.
«Figuriamoci» diss’ella «se mio marito legge questa roba!»
Ma che ne importava a Jeanne? Jeanne era impaziente di conoscere le novità del ministero dell’Interno. E ora da chi si andava, al ministero