Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
nel turbine del mondo | 321 |
avuta dal Pontefice defunto, si meravigliò della strana via che gli si faceva prendere. Attraversato il Cortile in linea retta, il prete si avviò per l’andito stretto che conduce alla scaletta dei Mosaici, e si fermò davanti all’uscio che si apre a destra, ove scende la scala del Triangolo.
«Lei conosce il Vaticano?» diss’egli.
«Conosco i musei e le logge» rispose Benedetto «e sono stato ricevuto dal predecessore del Pontefice attuale nel suo appartamento. Altro non conosco.»
«Qui non è stato mai?»
«Mai.»
Il prete si mise primo per la scaletta debolmente illuminata da lampadine elettriche. A un tratto, dove la prima branca della scaletta monta sur un pianerottolo, le lampadine si spensero. Benedetto, fermatosi con un piede sul pianerottolo, udì la sua guida salir di corsa una scala, a destra. Poi non udì più nulla. Pensò che la luce fosse mancata per caso, che il prete fosse salito per farla riaccendere. Attese. Nessun lume, nessun passo, nessuna voce. Montò sul pianerottolo; sentì a sinistra, tentando l’aria buia, una parete; procedette verso destra, sempre a tentoni; si accorse, urtandovi il piede, di due diverse branche di scala che salivano dal pianerottolo. Attese ancora, non dubitò che il prete non avesse a ritornare.