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nel turbine del mondo 307

poc’anzi, alcuni giovani fra i quali certo Alberti, prediletto dal Maestro che quella sera era venuto e partito con lui, e anche un ebreo, certo Viterbo, già prossimo a farsi cattolico e dal quale il Maestro sperava cose grandi; un operaio tipografo, qualche artista, persino due membri del Parlamento. Lo scopo delle riunioni era di far conoscere a persone attratte da Cristo ma ripugnanti al Cattolicismo, ciò che il Cattolicismo è veramente, la essenza vitale, indistruttibile della religione cattolica e il carattere umano di quelle sue diverse forme che la rendono appunto ripugnante a molti, che sono mutabili e mutano e muteranno per una elaborazione dell’interno elemento divino combinata con le reazioni dell’esterno, della scienza e della coscienza pubblica. Benedetto era severissimo nell’ammettere alle riunioni perchè nessuno più di lui sapeva trattare delicatamente colle anime, rispettarne i candori, farsi piccino alle piccine, alto alle alte, usare con le timide il linguaggio riguardoso che istruisce e non turba.

«La marchesa» continuò il professore «dice: sarà un eresiarca, i preti che lo seguono saranno eretici. No. Con Benedetto non c’è a temere di eresie nè di scismi. Proprio nell’ultima riunione egli ha dimostrato che scismi ed eresie, oltre ad essere condannabili per sè, sono funesti alla Chiesa non solamente perchè le sottraggono anime, ma