Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
294 | capitolo settimo |
raccolti sovr’esso vi unite a Cristo in sacramento, vi turbano i decreti dell’Indice o del Sant’Uffizio? Quando abbandonati sovr’esso entrate nelle tenebre della morte, vi è meno dolce la pace che a voi ne spira, perchè un Papa è contrario alla democrazia cristiana?
«Amici miei, voi dite: noi abbiamo riposato all’ombra di questo albero, ma ora la sua corteccia si fende, la sua corteccia si dissecca, l’albero morrà, andiamo in cerca di un’altra ombra. L’albero non morrà. Se aveste orecchi udreste il moto della corteccia nuova che si forma, che avrà il suo periodo di vita, che si fenderà, che si disseccherà alla sua volta perchè un’altra corteccia le succeda. L’albero non muore, l’albero cresce.»
Benedetto sedette spossato e tacque. L’uditorio ebbe un moto e un fremito di onda verso di lui. Egli lo arrestò alzando le mani.
«Amici» riprese con voce stanca e dolce «ascoltatemi ancora. Scribi e Farisei, anziani e principi dei sacerdoti zelanti contro le novità sono in ogni tempo e anche in quest’ora. Non ho a parlar di loro a voi, Iddio li giudicherà. Noi preghiamo per tutti coloro che non sanno quello che fanno. Ma forse nell’altro campo cattolico militante non si è senza peccato. Nell’altro campo si è inebbriati della idea di modernità. La modernità è buona ma l’eterno è migliore. Io temo