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CAPITOLO SESTO.


Tre lettere.


Jeanne a Noemi.


Vena di Fonte Alta, 4 luglio...

Perdonami se ti scrivo colla matita. Ho riletto la tua lettera qui, a mezz’ora dall’albergo, seduta sull’orlo di una vasca dove le mandre vengono ad abbeverarsi. L’acqua piccola che vi cade da un canaletto di legno mi ricorda con la sua voce tenera qualche cosa che mi fa dolere il cuore: una passeggiata con lui per i prati e i boschi, nella nebbia, una sosta presso questa fonte, parole dolorose, qualche lagrima, una cosa scritta nell’acqua, un momento felice, l’ultimo. È stato un grande sacrificio che ho fatto a Carlino di ritornare a Vena dopo tre anni. Gli ho sempre voluto bene ma il messaggio di Jenne mi farebbe affrontare per lui ben altri sacrifici che questo, e lietamente, e sapendo di averne perduto tutto il merito.

Non sono contenta della tua lettera, te ne dirò