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260 capitolo quinto

sulle cime; oggi è ancora il tempo di adorarlo nelle ombre e nelle figure, in fondo alle valli. Molti possono salire, quale più, quale meno, verso lo spirito e la verità; molti non possono. Vi hanno piante che oltre una certa zona non fruttificano e, portate ancora più su, muoiono. Sarebbe follia di toglierle al loro clima. Io non La conosco, non posso dirle se le idee religiose di suo cognato possano, portate in Lei così, senza preparazione, dare un frutto buono. Le dico però di studiare molto molto il cattolicismo con l’aiuto di suo cognato, perchè non vi è un solo protestante convinto che lo conosca bene.»

«Lei non verrà a Subiaco?» chiese Noemi timidamente.

Qualche nascosta malinconia salì nella sua voce che fece salir nel cuore a Benedetto un senso di dolore dolce, tosto fatto sgomento, tanto era nuovo.

«No» diss’egli «non credo.»

Noemi volle e non volle dire che n’era dolente, pronunciò alcune parole confuse.

Si udì gente nell’anticamera. Noemi piegò il viso, Benedetto pure; e il colloquio si sciolse senz’altro saluto.


Anche la duchessa volle parlare a Benedetto. Portò con sè compagni e compagne. Non più gio-