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il santo 259


«Grazie» disse Noemi. «Grazie per l’amica mia e anche per me, perchè mi piace tanto questo che ha detto. E posso io ripetere i suoi consigli, il Suo incoraggiamento in Suo nome?»

La domanda pareva superflua poichè incoraggiamento e consigli erano chiesti proprio a Benedetto, proprio per incarico dell’amica. Ma Benedetto si turbò. Era un esplicito messaggio che Noemi gli chiedeva per Jeanne.

«Chi son io?» diss’egli. «Che autorità posso avere? Le dica che pregherò.»

Noemi tremò nel suo interno. Sarebbe stato tanto facile, ora, parlargli di religione! E non osava. Ah perdere una occasione simile! No, bisognava parlare ma non poteva mica pensare per un quarto d’ora a quello che direbbe. Disse la prima cosa che le venne in mente.

«Scusi, poichè dice di pregare; vorrei tanto sapere se Lei proprio le approva tutte, le idee religiose di mio cognato?»

Appena proferita la domanda, le parve tanto impertinente, tanto goffa, da vergognarne. E si affrettò a soggiungere sentendo di dir cosa ancora più sciocca e dicendola irresistibilmente:

«Perchè mio cognato è cattolico, io sono protestante e vorrei regolarmi.»

«Signorina» rispose Benedetto «verrà giorno in cui tutti adoreranno il Padre in ispirito e verità,