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254 | capitolo quinto |
entra prima e vedendo Benedetto così vestito, non può trattenere un movimento di sdegno, di compianto e di riso; arrossisce, vorrebbe dire una parola di protesta, non la trova. A Noemi vengono le lagrime agli occhi. Tutti e quattro tacciono per un momento e si comprendono. Poi Giovanni mormora:
«Non fu dal vel del cuor giammai disciolto»
e stringe la mano all’uomo che nei suoi goffi abiti gli pare augusto.
«Sì ma Lei non deve portare questa roba!» esclamò Maria, meno mistica di suo marito.
Benedetto fece un gesto come per dire «non parliamo di ciò!» e guardava il maestro del suo Maestro con occhi desiderosi e riverenti.
«Sa» diss’egli «quanto Vero e quanto Bene mi sono venuti da Lei?»
Giovanni non sapeva di avere tanto influito su quell’uomo attraverso don Clemente. Suppose che avesse letto i suoi libri. Ne fu commosso e ringraziò nel suo cuore Iddio che gli faceva sentire con dolcezza un po’ di effettivo bene operato in un’anima.
«Quanto sarei stato felice» ripigliò Benedetto «di lavorare nel Suo orto per vederla qualche volta, per udirla parlare!»
Noemi, all’udir ricordare quella sera, si lasciò