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il santo | 235 |
in una forma ripugnante al suo intelletto ma poi ama la Verità, ama il Bene, ama gli uomini, pratica questi amori.»
Benedetto tacque. Lo aveva detto, sì, ma parlando a un prete e non sapendo di venire udito da persone forse non atte a comprenderlo. Ella sospettò la cagione di quel silenzio.
«Non si tratta di me» disse. «Io credo, sono cattolica. È per mio padre che ha vissuto così ed è morto così e… se sapesse!… hanno persuaso anche mia madre ch’egli non ha potuto salvarsi!»
Mentr’ella parlava, rade gocce, grosse, cominciarono a battere, fra i lampi e i tuoni, sulla via, macchiarono la polvere di grandi macchie, scrosciarono col vento, sferzando i muri; ma nè Benedetto riparò dentro l’uscio nè lei gliene fece invito, e questa fu da parte di lei la confessione sola del sentimento profondo che si copriva di misticismo e di pietà filiale.
«Mi dica, mi dica» implorò, alzando finalmente il viso «che mio padre è salvo, che lo ritroverò in Paradiso!»
Benedetto rispose:
«Preghi.»
«Dio! Solo questo?»
«Si prega forse per il perdono di chi non può essere perdonato? Preghi.»
«Oh, grazie! Lei è sofferente?»