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il santo | 229 |
l’arciprete, e don Clemente non ritornava! Passi e voci sommesse si udirono bene al di fuori, qualche testa curiosa comparve all’uscio, ma nessuno entrò. Le parole del morente si perdettero in un garbuglio di suoni fiochi, egli tacque.
«C’è gente fuori?» chiese Benedetto. «Qualcuno vada dall’arciprete, dica di far presto.»
Giovanni e Maria stavano attorno alla madre che, fuori di sè, trabalzava dal dolore alla collera. Dopo aver creduto al miracolo, non voleva credere che il suo figliuolo si fosse ridotto naturalmente a quegli estremi, ora singhiozzava per lui, ora imprecava alle medicine che gli aveva date Benedetto, per quanto i Selva le dicessero che non erano state medicine. Maria se l’era abbracciata e per confortarla e per trattenerla. Accennò a Giovanni che andasse lui dall’arciprete e Giovanni corse via. Gli occhi lucenti del moribondo supplicarono. Benedetto gli disse:
«Figlio mio, desideri Cristo?»
Il poveretto accennò di sì col capo e con un gemito inesprimibile. Benedetto lo baciò, lo ribaciò teneramente.
«Cristo mi dice che i tuoi peccati ti sono rimessi e che tu parta in pace.»
Gli occhi lucenti sfavillarono di gioia.
Benedetto chiamò la madre che dalle aperte braccia di Maria si precipitò sul figlio suo. Ecco