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220 capitolo quinto

proseguiamo il cammino del nostro dovere. Guardate che questi uomini non passino avanti a voi nel regno dei cieli. E pensate anche quali miracoli domandate. Voi venite per esser guariti dalle malattie del corpo, voi volete che io venga nei vostri villaggi per questo. Abbiate fede e guarirete senza di me. Ricordatevi però che potreste usare anche meglio la vostra fede secondo la volontà di Dio. Siete voi tutti e interamente sani dell’anima vostra? No, voi non lo siete; e che vi servirà di aver l’otre sana se il vino è guasto? Voi amate voi stessi e le vostre famiglie più della verità, più della giustizia, più della legge divina. Voi avete presente sempre quello ch’è dovuto a voi e ai vostri e ben di rado quello ch’è dovuto agli altri. Voi credete di salvarvi colla moltitudine delle preghiere. E nemmeno sapete pregare. Voi pregate allo stesso modo i Santi che sono i servi e Iddio ch’è il Padrone; quando non fate peggio! Voi non pensate che al Padrone non importano le molte parole, ch’Egli preferisce essere servito fedelmente in silenzio col pensiero sempre alla Sua volontà. E non intendete i vostri mali, siete come il moribondo che dice: «sto bene.» Forse alcuno di voi pensa in questo momento: se non intendo il male che faccio, il Signore non mi condannerà. Ma il Signore non giudica come i giudici del mondo. L’uomo che ha preso un veleno senza