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il santo 219


Gli fu risposto da più voci a un tempo, gli fu detto del miracolo e com’egli fosse desiderato nel villaggio degli uni e nel villaggio degli altri.

«Voi esaltate me» diss’egli «perchè siete ciechi. Se questa giovine è guarita non io l’ho guarita ma la sua fede. Questa forza della fede che l’ha fatta alzarsi e camminare è nel mondo di Dio, dappertutto e sempre, come la forza dello spavento che fa tremare e cadere. È una forza nell’anima come le forze che sono nell’acqua e nel fuoco. Dunque se la giovine è guarita è perchè Dio ha disposto nel suo mondo questa gran forza; datene lode a Dio e non a me. Ma poi udite. Voi offendete Dio se la Sua potenza e bontà vi paiono più grandi nei miracoli. Esse sono dappertutto e sempre infinite. È difficile di capire come la fede risani, ma è impossibile di capire come questi fiori vivano. Il Signore non sarebbe mica meno potente nè meno buono se questa giovane non fosse guarita. Pregate di guarire sì, ma pregate più ancora di comprendere questa grande cosa che vi ho detto ora, pregate di poter adorare la volontà del Signore quando vi dà la morte come quando vi dà la vita. Vi sono nel mondo degli uomini che credono di non credere in Dio e quando le malattie e la morte entrano nelle loro case, dicono: è la legge, è la natura, è l’ordine dell’Universo, noi pieghiamo il capo, noi accettiamo senza mormorare, noi