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raggio li arriverebbe, un colpo di zappa li scoprirebbe e loro non vogliono essere arrivati, non vogliono essere veduti. Si ficcano nel midollo. Ora ci stanno, nel midollo. Andrà un mese, andranno due, la pianta deve seccare e seccherà.»

«Ma Lei» domandò Maria «cosa ne pensa? Quest’uomo si spaccia proprio per un santo? È contento che della gente superstiziosa se lo disputi così? È vero che ha guarito degli ammalati?»

Mentr’ella parlava il medico rideva sempre.

«Io rido» rispose. «È un caso di psicopatia mistica contagiosa. Scusino, devo trovarmi a Subiaco alle otto. Buon divertimento!»

Dato il colpo del suo malanimo, scosse le redini al mulo, e se n’andò per paura di dover mostrare come colpissero le sue ragioni.

Noemi, la più commossa dei tre per l’atteso incontro con l’uomo amato da Jeanne, incominciava a sentirsi stanca. Una seconda sosta si fece a piedi della costa di Jenne, sulle ghiaie rigate dai sottili rivoletti che vanno al fiume dalla grotta dell’Infernillo. Ecco sopraggiungere qualcuno alle loro spalle. Che sorpresa e che gioia! Don Clemente! Anche il bel volto del padre si accese. Egli amava e riveriva Giovanni Selva come un grande cristiano, aveva talvolta a difendersi contro la tentazione di giudicar il suo superiore, l’Abate, che gli aveva interdetto di visitarlo, contro la tentazione di ap-