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loro amore, ell’arguiva che fosse allora un cattolico della vecchia scuola, non un cattolico… Qui, Noemi s’interruppe, arrossì e sorrise. Sorrise anche Giovanni. Invece Maria si oscurò un poco. Il discorso cadde.

Camminarono per alquanto tempo in silenzio, solo scambiando un saluto con qualche montanaro che scendeva ai mulini di Subiaco sul mulo carico di grano.

Sostarono a riposare sul prato di S. Giovanni che parte quel di Subiaco da quel di Jenne. Il Beato Lorenzo, bianco sotto lo scoglio ferrigno, li guardava alle spalle oramai, dall’alto. Lumi di sole, rotte le nuvole, doravano i monti, e la piccola compagnia, pensando alla costa bruciata di Jenne, si rimetteva in cammino quando la incontrò il medico di Jenne che riconobbe Maria per averla veduta, tempo addietro, in casa di un collega di Subiaco. Salutò, trattenne la sua mula, sorridendo.

«Loro signori vanno a Jenne? Vanno a vedere il Santo? Troveranno gran gente, oggi.»

Gran gente? Noemi è seccata perchè teme di non poter vedere Maironi a suo agio, i Selva son curiosi di sapere. Perchè, gran gente? Perchè vogliono il Santo a Filettino, lo vogliono a Vallepietra, a Trevi, e le donne di Jenne intendono averlo per sè.

«Tutto per farmi riposare!» soggiunse il me-