Pagina:Il Santo.djvu/179


a fronte 167

volete, — mi sarò sbagliato, mi sarò sbagliato,» e se ne andò con la sequela di pii borbottamenti. Jeanne interrogò ancora il vaccaro e l’ortolano. Possibile che Benedetto avesse vestito l’abito? Ma che! L’accattone era un povero scemo.

Se n’andò anche il vaccaro e Jeanne entrò nell’orto, sedette sotto un ulivo, pensando che Noemi avrebbe facilmente saputo del portinaio dove trovarla. Il vecchio ortolano, curioso la sua parte, le domandò con molte scuse se fosse parente di Benedetto.

«Perchè si sa ch’è un signore» diss’egli. «Un signore grande.»

Jeanne non rispose alla domanda. Volle invece sapere perchè si avesse quell’opinione della ricchezza di Piero. Ecco, si capiva dai modi, e anche dalla faccia; una faccia da signore, proprio. E non s’era fatto monaco? Eh, no. E perchè non s’era fatto monaco? Non si sapeva, di certo. Se ne dicevano tante. Si diceva persino che avesse moglie e che la moglie gli avesse fatto ciò che l’ortolano chiamava un brutto gioco. Jeanne tacque e all’ortolano balenò che quella lì fosse la moglie appunto, la donna del brutto gioco, che venisse, pentita, a implorar perdono.

«Se questo fatto della moglie è vero» diss’egli allora «la ci avrà avuto le sue ragioni, non dico, ma però come bontà d’uomo, la non ne avrà tro-