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164 capitolo quarto


Fra Antonio, un po’ sorpreso, le risponde che può recarvisi attraversando il monastero oppure girandolo di fuori. Jeanne esce, chiusa nel suo pensiero ardente, passa il cancello, gira a destra, entra nella galleria sotto la biblioteca, vi si ferma un momento stringendosi le mani sul cuore e procede.

Il vaccaro del convento, fermo sull’entrata del cortile dov’è l’Ospizio dei pellegrini, le mostra sull’opposto fianco della viuzza chiusa fra due muri, l’uscio dell’orto. Ella gli domanda se avrebbe trovato nell’orto un tale Benedetto. Malgrado lo sforzo di dominarsi, le trema la voce nell’attesa di un . Il vaccaro risponde che non sa, si offre di andar a vedere, bussa più volte, chiama: «Benedè! Benedè!»

Un passo, finalmente. Jeanne si appoggia allo stipite, per non cadere. Dio, se è Piero, cosa gli dirà? L’uscio si apre, non è Piero, è un vecchio. Jeanne respira, contenta, per un momento. Il vecchio la guarda, meravigliato, dice al vaccaro:

«Benedetto non c’è.»

La contentezza di lei è già svanita, ella si sente gelare; quei due la guardano curiosi, in silenzio.


«È questa signora» disse il vecchio «che cerca di Benedetto?»