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le mostrava la processione dei fraticelli di sasso, per domandargli se capitassero spesso al monastero anime stanche del mondo, disilluse, avide di darsi a Dio.

«Sono protestante» diss’ella. «Questo mi interessa molto.»

Don Clemente pensò in cuor suo che questo le interessasse molto non per il suo protestantesimo ma per la sua amicizia colla signora Dessalle.

«Spesso no» rispose «Qualche volta. Di solito quelle anime preferiscono altri Ordini. Ah, Lei è protestante? Non Le rincrescerà, però, di entrare nella nostra chiesa? Non dico nella Chiesa cattolica» soggiunse sorridendo e arrossendo «dico nella chiesa del nostro monastero.»

E raccontò di un inglese, protestante, innamorato di San Benedetto, che faceva lunghi soggiorni a Subiaco, frequentava Santa Scolastica e il Sacro Speco.

«È un’anima bellissima» diss’egli.

Ma Noemi voleva ritornare al primo soggetto, sapere se qualcuno venisse mai dal mondo a servire il monastero per spirito di penitenza, senza vestire l’abito. Non ebbe risposta perchè don Clemente, veduto un colossale monaco entrare nel chiostro, le si scusò, andò a parlargli e ritornato a lei con il maestoso compagno, Le presentò in

FOGAZZARO. Il Santo. 11