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a fronte | 159 |
Dal Veneto? Noemi parve sorpresa.
«I signori Selva mi hanno detto» soggiunse il padre «che Lei abita nel Veneto.»
Allora Noemi capì, sorrise, rispose con un monosillabo che non era nè un sì nè un no, e pensò ella pure di trar partito dal caso, di prepararsi, grazie a questo equivoco, un colloquio particolare con don Clemente, per istruirlo se fosse necessario. Le parve anche divertente di conversare con quel bel frate essendo creduta Jeanne. Avvertì con un’occhiata quest’ultima che guardava ora lei, ora il frate, imbarazzata, avendo capito l’errore di lui, non sapendo se tacere o parlare.
«La mia amica» diss’ella «conosce già Santa Scolastica, naturalmente. Io invece non ci sono stata mai.
Si volse a Jeanne:
«Se il padre» disse «ha la bontà di accompagnarmi, mi pare che tu, poichè non ti senti bene, potresti restare.»
Jeanne acconsentì tanto prontamente che Noemi dubitò di qualche suo segreto disegno, si domandò se non commettesse un errore. A ogni modo adesso era troppo tardi. Don Clemente, poco soddisfatto di aver ad accompagnare una signora sola, propose di attendere. Forse l’altra signora, fra poco, si sentirebbe meglio. Jeanne protestò. No, non dovevano attendere, ella era contentissima di rimaner lì.