Pagina:Il Santo.djvu/170

158 capitolo quarto


«Gli dica le due signore di casa Selva» fece Noemi.

Don Clemente si presentò arrossendo, nel suo verginale candore d’animo, di conoscere i casi di Jeanne all’insaputa di lei, come avrebbe arrossito di un inganno. Scambiò Noemi, che prima gli si fece incontro, per la Dessalle. Alta, snella, elegante, Noemi rappresentava bene una seduttrice; però non mostrava più di venticinque anni, non poteva essere, per questo verso, la donna di cui Benedetto gli aveva raccontate le vicende. Ma il benedettino non seppe fare di questi calcoli. A Noemi premeva di assicurarsi che fra Antonio avesse adempiuto bene il suo incarico.

«Buon giorno, padre» diss’ella con la sua bella voce cui l’accento straniero aggiungeva grazia. «Ci siamo visti iersera. Lei usciva di casa Selva.»

Don Clemente fece un lievissimo cenno del capo. Veramente Noemi lo aveva appena intravvisto. Era però rimasta colpita dalla sua bellezza e aveva pensato che se quello era il signor Maironi si capiva la passione di Jeanne. Nella coscienza della propria fresca gioventù non le passò per la mente che i suoi venticinque anni fossero stati scambiati per i trentadue di Jeanne. Jeanne, intanto, meditava di trar partito dal suo malessere.

«Non erano aspettate, iersera» disse don Clemente a Noemi. «Lei viene dal Veneto?»