Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
notte di tempeste | 125 |
via; che allora egli aveva capito subito di trovarsi nelle braccia di un Santo da miracoli e gli era caduto ginocchioni ai piedi. In fatto non s’inginocchiò ma restò di sasso e Benedetto gli dovette dire due volte: «ora andate, Nazzareno; andate, figliolo caro.» Avviatolo amorevolmente così al Sacro Speco, s’incamminò egli stesso verso Santa Scolastica.
La petraia chiara era vôta di spiriti buoni e rei. Montagne, nuvole, le stesse fosche mura del monastero e la torre parevano, nella luce scialba, gravi di sonno. Benedetto entrò nell’Ospizio e coricatosi, senza spogliar le vesti bagnate, sul misero giaciglio, si raccolse al petto le braccia in croce, si addormentò profondamente.