Pagina:Il Roccolo.djvu/87

60

IL ROCCOLO

Veh! veh!
Che c’è?
Affè,
Tè, tè,
Dondola il tetto,
Traballa il desco,
Trema la terra,
Afferra, afferra,
Esciamo al fresco.
Oh! veh quel tordo1
S’egli è balordo,
A sua posta nella ragna
S’è infilzato, e poi si lagna.
E quella merla,
Sta a vederla.
Zitto, zitto,
Sbussa il cesto:
Ma tien ritto,
Ma fa presto.
Dagli un altro a quel fringuello.
Al zimbello,
Al zimbello, che farà?
Quello stuolo d’uccellacci,

  1. La Caccia del Roccolo si fa singolarmente in sul mattino; e allor è quando fassi preda più abbondante di uccelli: contuttociò ne’ giorni de loro maggior passaggio in sulla sera pur vi si attende, e non pochi talvolta anche sul tramontar del sole (ora in cui cercano assilo per la sopravvegnente notte) tutta via se ne predano.