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IL ROCCOLO

Trasportar da’ campi Elisi
Feo Pluton già due mill’anni,
Quando a lui su quelle vette
Offeria la cieca gente
Sagrifizi, incensi, e voti:
Ora il nume affumicato,
Che le immonde acque di Lete
Sol può ber, se gli vien sete,
È costretto di soffrire,
Ch’altri goda i doni suoi,
Che rimasti son fra noi.
Dunque alla barba di quel brutto vecchio
Vo’ berne un fiasco, una borraccia, un secchio.
     Finch’io beo questo Passetto,
La tristezza
Non ha luogo nel mio petto:
Finch’io bevo di questo,
L’allegrezza
Da me scaccia ogni rio pensier infesto:
Finchè di questo i’ beo,
Per la gioia, che nel seno
Si diffonde, mi ricreo,
Mi conforto, e rasereno:
Finchè beo questo Passetto

    mum Manium, d’onde poi ne derivò ne il nome di Summano. Alle falde di essa Montagna si trovano tutt’all’intorno parecchi Villaggi deliziosissimi. A mezogiorno è situato Santorso: verso mattina Piovene, Zuiano, ed altri: a ponente Schio, e Magrè: a settentrione Velo, ed Arsiero, e ne distretti loro si fanno vari sceltissimi vini, (tra quali il Passetto, che è un liquore di rarissime qualità) Le due nobilissime Famiglie de’ Sign. Conti di Velo, e di Arsiero dai loro Feudi ne traggono i più squisiti e pregevoli.