Felice lui, se in vece di gire al Rubicone
Fosse rimasto in pace in riva al Bacchiglione.
Quanto meglio era per Mida
Domandare al buon Niseo
Di cangiar ciò, che toccava,
Non in oro, come feo
Quel pazzaccio,
Asinaccio,
Stolidaccio,
Avaraccio,
Ma più tosto in Corbino, od in Vernaccio.
Lungi dunque ambizione,
Avarizia lungi da me.
Empian scrigni gli Usurai,
Sia chi vuol Principe, e Re:
Ma si tengano ancor tutti i lor guai.
Noi trattanto in festa, e in giolito,
Senz’affanno, e senza imbroglio,
Ripigliamo il nostro gioco.
Oh il bel gioco! Adesso i’ voglio,
Che di quest’ognuno assaggi:
Questo è quel così perfetto
Gratamabile Passetto,
Che alle falde di Summano1
- ↑ Summano, Montagna altissima del Vicentino (15. miglia lontana dalla Città a settentrione ) famosa per l’antico tempio, ch’era nella sua cima, in cui si adorava da’ Gentili l’idolo Plutone, chiamato latinamente Sum-