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36 | IL ROCCOLO |
Che di barca servir puote a Caronte;
A far con quel Triuve asciutto e vecchio
Prova del mio valor già m’apparecchio.
Io non ho sete di sangue d’Uomini:
Ma di quest’uve nostre melliflue
Il puro sangue solo desidero:
Onde versarne vo’ nelle viscere
In tanta copia, che i miei precordii,
Come in un mare tutti vi nuotino,
Dunque si replichi,
Si quadruplici,
Si sestuplici
Con quest’amabile
Alma nera bevanda.
Questa neralmamabile bevanda
È di quella, che il mio Capra gentile1
Dal suo Monterotondo a piè di Berga
Spreme da varie viti; egli con questa
L’arte di Febo apprese, e de’ leggiadri
Suoi carmi allor, ch’egli vuol far le valli,
E i colli risuonar, che la superba
Mole2 augusta coronano tra il verde
- ↑ Il Signor Marchese Mario Capra Poeta delicatissimo, che fu Principe dell’Accademia Olimpica.
- ↑ La celebre Villa di esso Sign. Marchese Capra detta la Rotonda, un miglio fuor di Città. Opera forse la più stupenda, e magnifica del nostro celeberrimo Architetto Andrea Palladio; e che si può dir con ragione un portento dell’arte, cui per ammirare