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IL ROCCOLO

Che se’ pieno di Pasquale.1
Or da vero mi ci metto
Tu se’ troppo badiale.
Sotto sotto compagnoni
Con boccali, e con buffoni,
Con fiaschetti, e bombolette,
Con botteglie, e caraffine,
Con nappi, e giare,
Ciati, e inguistare,
Calici, e patere,
Gotti, e scodelle,
Anfore, e ciotole,
Ognun beva, e canti, e spippoli:
Con flauti, e piferi,
Naccare, e Crottali,
Siringhe, e Zuffoli,
Tamburi, e Timpani,
Sambuche, e Tibie,
Ribebe, e Pettidi,
Lironi, e Barbiti,
Gironde, e Trigoni,
E Sistri, e Cembali,
E Viole, e Violette, e Cornamuse

  1. Si dice questo vino Pasquale, perchè non si fa se non verso Pasqua d’agnello, serbandosi sino all’ora l’uva appicata all’aria. Tutte le nostre uve delicate vi riescono mirabilmente: Serbato un tal liquore fino al terzo anno diventa squisitissimo.