Che da Lonedo1
Il Piovene a noi portò:
Or di questo appunto io vo’.
Empine pur quel bellicon maiuscolo,
Ch’io me ne vo’ bagnar le fauci, e l’ugola.
Veh, se zampilla, saltelluzza, e scroscia,
Senti se olezza, e ti ristora il cerabro.
Or a te questo2 Scipione, io dedico,
Sfidandoti a votar meco quel calice,
E con uno de’ tuoi balzi pindarici
A cantar della saggia illustre amabile
Gentil Elena i pregi, e la bell’anima,
E di Simandio le virtuti, e il merito.
Viva dunque Elena, viva
Elena auricrinita,
E seco viva
Chi ha per lei l’Alma ferita.
Vedi, tutto votato me l’ho,
E mi sento già scorrer su, e giù
Per lo seno un ardor, ch’io non sò,
Se diletto sì dolce mai più
Sentir possa, mentr’è un non so chè,
- ↑ Tra tutte le contrade del Territorio Vicentino, che danno Vini scelti, quella di Lonedo è forse d’ogni altra più celebre. Quivi il Sig. Conte Francesco Piovene ha li più squisiti e migliori. Il più singolare però è il Groppello, gratissimo nel tempo stesso, e medicinale.
- ↑ Il Sig. Conte Scipione Figliuolo di detto Sig. Conte Piovene.