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IL ROCCOLO

Grato e polputo,
Poichè compiuto
Ha un’olimpiade:
Non v’ha bevanda
Più saporita
Nè più abboccata
Nè più stomatica
Nè più gentile
Da Batro a Tile.
Questo v’esibisce il Trento stillato rubino
Il Trento,1 ch’ama fervidamente voi.
A lui sì raro dono del Gnosio nume
La sua Costoza prodiga fruttifica.
Or senza scrupolo gustatelo, senza timore
Il più squisito non beverete mai.
     Noi frattanto, che abbiam più lena in petto,
Questo2 Turco affrontiam possentamabile.
Sù, diam prova di noi per fare onore
Al Signor di Montorso, che ci invia
Quest’arcisaluberrimo lico.
Vedi s’è chiaro, limpido, brillante,
Vermigliuzzo, odorifero, gustoso:
Egli schizza negli occhi, e lagrimare

  1. Il Sig. Co: Ottavio Trento nella sua Villa di Costoza, celebre e per le belle colline attissime a produrre i più perfetti liquori, e per quegli antri meravigliosi, che noi volgarmente chiamiamo Covali, fà il più eccellente Marzemino, ed il più squisito.
  2. Il vino Turco si fa da’ Signori Conti Porto-Barbarani, nella Deliziosa e magnifica loro Villa di Montorso.