L’invitano,
E lo conducono
Entro la stanza,
Da cui la noia,
E la tristezza
Sempr’è sbandita,
Perchè la gioia,
E l’allegrezza
(Dolce dimora)
V’alberga ognora.
Quivi sedendo in mezzo
Alla Figlia diletta
E al Genero cortese
Tra’ cari amici intorno
A lauta mensa, l’ore
Del già cadente giorno
Traea lo splendido
Magnanimo Signor del loco adorno.
Al chiomalgoso nume di Berica
Gli ornati Giovani, e le Donzelle
Scaltre e venuste, brillanti ed ilari
Tutte gareggiano per far onore.
Per man lo prende quinci l’amabile
Clori pacifica, quinci la fiera
Candida Flavia, e a desco vogliono,
Che tra lor seggasi: trattanto un pieno
Solenne pecchero
Di spumeggiante