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xxi

non è meraviglia, se i Cittadini nostri non costretti dalla industriosa necessità, lasciando altrui far commercio, e privarsi ancora di que’ prodotti, che più rari ad essi dà il loro paese, eglino invece per se medesimi lì serbano, e ne usano, e se li godono. Alcuni, è vero, di que’ vini, di cui più abbonda il nostro Contado (imperocchè ottimi essi pure, quantunque ordinarj da noi si chiamino) da circonvicini Popoli richiesti vengono, e trasportati: ciò non pertanto il poi trovarli fra d’essi pretti e puri, come noi loro gli consegniamo è cosa difficilissima; e ciò, perchè eglino, per esitare i proprj a miglior derrata, co’ nostri usano di rimescolarli: onde il robusto sapore di questi alla insipida leggerezza di quelli e grazia e forza compartano. E non è già disordinato amor della patria quel, che mi fa parlare; nè temo sopra un tal punto di poter essere mai riconvenuto: conciossiachè la verità del fatto mi giustifica e rassicura. E ben potrei qui produrre solenni testimonianze di Viaggiatori veridici, e di estranei Scrittori, i quali della Città, e del Distretto nostro felicissimo ragionando, assaissimo si diffondono in lodarne la situazione deliziosa, la salubrità dell’aere, le amene colline, le ubertose pianure, l’abbondanza de’ pascoli, e la copia de’ ruscelli perenni, che gli annaffiano, e li fecondano. In fatti sol che si voglia così di fuga almeno vederlo, e considerarlo, si sarà costretto di confessare essere questo più tosto un vasto giardino, che un picciolo Tenitoro (non oltrepassando le venticinque miglia in lunghezza, e le cinquanta in larghezza:) e dalla moltitudine, e vicinanza scambievole de’ Borghi, de’ Castelli, e de Villaggi, ove gli Abitatori in gran numero agiati, e ben provveduti nelle proprie case costrutte, e adorne in foggia cittadinesca, anzi che villereccia si trovano, e chi potria non dedurne, che dunque le cose tutte all’umano vivere necessarie non solamente, ma le comode ancora, e le deliziose vi abbondino. Ma sovra tutto, senza punto esitare, asserisco non esservi niun’altra Provincia (d’una sola Città intendo dire, e d’un sol Contado) che tante specie, e sì varie, e sì differenti, e sì delicate di Vini produca, quante ne produce la nostra. Nè io già tutti nel mio