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92 | emilio salgari |
giano il pimento — disse Yanez, ridendo. — Avremo una guerra senza quartiere. Bah! Ci difenderemo fino a che avremo una cartuccia o fino a che non ci sarà più un dayaco vivo.
Poi alzando la voce gridò:
— Ragazzi miei, raggiungete i vostri posti e picchiate più sodo che potete. Non dimenticate che se cadete nelle mani di quei bruti la minor cosa che vi possa toccare è quella di perdere la testa sotto un colpo di kampilang.
Tigrotti di Mompracem e uomini di Tremal-Naik si precipitarono ai loro posti di combattimento, risoluti ad opporre la più accanita resistenza ed a bruciare fin l’ultima cartuccia, poichè la prova del «pellegrino» non aveva scossa per nulla la loro fiducia.
Erano d’altronde sicuri d’infliggere a quelle orde assai disordinate una tremenda lezione. Riparati dietro stecconate di legno di teck che potevano sfidare il fuoco dei lila e anche dei mirim, e tutti tiratori scelti, non temevano un attacco, specialmente sotto la direzione di Yanez, che godeva non meno fama della formidabile ed invincibile Tigre della Malesia.
Tutti, senza contare i Tigrotti di Mompracem, erano stati scorridori del mare, l’unica professione proficua in quei paesi che quantunque ricchissimi non avevano, almeno allora, commercio alcuno.
Con quegli uomini, risoluti a vendere cara la pelle, sapendo che non avrebbero avuto quartiere, i dayachi dovevano avere un osso ben duro da rodere.
Vedendo gli assedianti radunarsi intorno alla tettoia del «pellegrino», i difensori si erano affrettati ad occupare gli angoli della cinta.
Yanez e Tremal-Naik invece erano rimasti sul terrazzo sovrastante la saracinesca, certi che i dayachi avrebbero tentato verso quel punto il loro sforzo supremo.
Avevano messa in batteria la spingarda più grossa del kampong, servita da sei pirati di Mompracem; ed avevano mandato Sambigliong sulla torretta, il miglior punto per spazzare la pianura.
— Darma — disse il portoghese, vedendo i dayachi formare le colonne d’assalto. — Questo non è il tuo posto, quantunque sappia che tu adoperi la carabina come un fuciliere di marina. Fra poco i lilà ed i mirim di quei bricconi lanceranno palle in abbondanza sulla cinta e non voglio che ti esponga ad un simile pericolo.
— Credete dunque che il «pellegrino» lancerà all’attacco i suoi uomini? — chiese la fanciulla.