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il re del mare 87

Non era trascorso un quarto d’ora da che i due parlamentari avevano fatto ritorno per la seconda volta all’accampamento, quando Yanez e Tremal-Naik, che non avevano abbandonato il terrazzo, curiosi di godersi quel miracolo, videro due drappelli di dayachi, formati d’una quindicina d’uomini ciascuno, tutti disarmati, accostarsi al kampong, portando delle grandi ceste colme di pietre per la maggior parte piatte, che dovevano aver raccolte di certo nel letto di qualche ruscello.

Si fermarono a cinquanta passi dal terrazzo e si misero a disporle in modo da formare una specie di aia, larga una mezza dozzina di metri e lunga il doppio.

— Preparano il letto del braciere — disse Yanez a Tremal-Naik che lo interrogava.

Ripartiti i due drappelli, se ne avanzarono due altri carichi di legname resinoso che accumularono sulle pietre e che poi accesero lasciandolo avvampare per un paio d’ore. Yanez, Tremal-Naik e tutta la guarnigione, eccettuate le sentinelle, avevano assistito pazientemente a quei preparativi, tenendosi al riparo degli alberi i cui rami fronzuti proiettavano una fresca ombra sulle terrazze costruite sulla cinta per permettere ai difensori di far fuoco più comodamente.

I dayachi che, da quanto si poteva capire, ci tenevano a mostrare all’uomo bianco — essere superiore per loro — i miracoli del «pellegrino», a poco a poco si erano radunati intorno al falò, senza che i difensori del kampong si fossero presi la briga di protestare, essendosi avanzati tutti inermi.

— Ecco un divertimento che non godremo mai più — aveva detto Yanez — e che non produrrà alcun effetto, almeno sui miei Tigrotti.

— E nemmeno sui miei fedeli — soggiunse Tremal-Naik.

— Eh! — esclamò Yanez. — Guarda il «pellegrino» che si avanza! Quel birbone si lascerà bruciare le piante dei piedi per dare ad intendere ai suoi fanatici che è un semidio, un essere superiore, un vero discendente del Profeta... lo ammiro la sua forza d’animo.

— Ed io vorrei ucciderlo con un buon colpo di fucile o di spingarda — rispose Tremal-Naik.

— Non commettiamo un simile assassinio, amico mio. Dobbiamo essere gli ultimi a rispondere alle provocazioni. Siamo persone civili, noi.

Un urlo immenso li avvertì che il «pellegrino» stava per la-