Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
il re del mare | 79 |
trascinava una dozzina di lila ed un mirim. — Canaglia d’un «pellegrino»! Pare che se ne intenda di cose di guerra e che abbia dedicato ogni cura alla sua artiglieria. Non marciano mica male, gli artiglieri! Manovrano come coscritti di tre mesi!
— E non tirano male, ve lo assicuro, capitano — disse Sambigliong. — Battevano la Marianna per bene, prendendola d’infilata da prua a poppa.
— Che quel dannato «pellegrino» sia stato prima soldato? — si chiese Yanez. — Chi diavolo può essere quell’uomo misterioso?
— Yanez — disse Tremal-Naik, guardandolo con una certa espressione, — credi tu che noi potremo resistere a lungo?
— Come artiglieria siamo debolucci in confronto a loro — rispose il portoghese, — ora che non abbiamo più i nostri due pezzi da caccia; ma prima che gli assedianti montino all’assalto, ci vorrà del tempo e decimeremo per bene le loro colonne, se vorranno tentare di espugnare a viva forza la nostra fortezza. Basta che i viveri e le munizioni non ci vengano a mancare.
— Ti ho già detto che siamo ben forniti, specialmente dei primi. Tutte le tettoie ne sono piene.
— Allora terremo duro fino a che tornerà Kammamuri. Sapendoci in pericolo, Sandokan non indugerà a mandarci altri soccorsi. Quanto avrà impiegato Kammamuri a raggiungere la costa?
— Una settimana.
— Sicchè a quest’ora dovrebbe essere a Mompracem.
— Lo spero, se i dayachi non lo hanno ucciso — rispose Tremal-Naik.
— Uhm! Assalire un uomo che è scortato da una tigre! Nessuno avrebbe osato attaccarlo. Quindi, a conti fatti, fra una quindicina di giorni potrebbe essere qui. Terremo duro fino allora ed intanto cercheremo di divertire i dayachi facendoli ballare a colpi di mitraglia.
— E se Sandokan non ci mandasse soccorsi?
— In tal caso, mio caro amico, ce ne andremo — rispose Yanez, con la sua calma abituale.
— Con tutti questi assedianti?
— Vedremo se fra quindici giorni saranno così numerosi. Non caricheremo già le spingarde con patate e le carabine con uova di passeri. Terminiamo la nostra ispezione, mio caro Tremal-Naik, e vediamo di fortificare i punti più deboli. Dobbiamo resistere e resisteremo.