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66 | emilio salgari |
— E coi dayachi intorno — aveva aggiunto Yanez, aggrottando la fronte. — Che il grosso delle loro forze sia giunto prima di noi?
Infatti numerosi fuochi, disposti in forma di semicerchio, ardevano dinanzi alla fattoria, come se i terribili tagliatori di teste avessero stabilito un grande campo.
Tutti si erano arrestati, guardando con ansietà quei falò e cercando di rendersi conto delle forze degli assedianti.
— Eccoci in un bell’impiccio — mormorava Yanez. — Sarebbe una imprudenza avventarsi alla cieca contro forze che potrebbero essere venti volte superiori e d’altronde sarebbe una follia aspettare l’alba. Mancherebbe la sorpresa e potremmo venire ricacciati.
— Signore — disse il pilota in quel momento, — che cosa decidete?
— Credi che siano molti gli assedianti?
— A giudicarlo dal numero dei fuochi si potrebbe crederlo. Volete che vada ad accertarmi delle loro forze?
Yanez lo guardò con diffidenza.
— Sospettate di me, è vero? — disse il malese, sorridendo. — Avete ragione: fino a ieri io ero un vostro nemico. Eppure avete torto: ormai ho rotto tutto con quegli uomini e preferisco essere contato fra i vostri, che sono malesi al pari di me, anzichè con quei selvaggi.
— Potrai essere di ritorno prima che il sole sorga?
— Non comparirà prima che passi mezz’ora ed io vi prometto di essere di ritorno fra dieci minuti.
— Dammi dunque una prova della tua fedeltà — disse Yanez.
— L’avrete, signore.
Il malese si fece dare un parang, fece un gesto d’addio e si allontanò, gettandosi in mezzo ad una piantagione di zenzero, che gli assedianti non avevano ancora distrutta.
Yanez, coll’orologio alla mano, contava i minuti. Temeva vivamente che il pilota tardasse e che la luce si diffondesse prima del suo ritorno, rendendo impossibile una sorpresa. Ne aveva contati sei, quando Padada comparve, correndo a corsa sfrenata.
— Ebbene? — chiese Yanez, muovendogli incontro.
— Il grosso che ha operato contro di noi alla foce del fiume non è ancora giunto. Gli assedianti non sono più d’un centinaio e le loro file sono così deboli da non poter resistere ad un urto improvviso.