Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
il re del mare | 41 |
— Ah, signore! Hanno tesa una catena sott’acqua e non possiamo avanzare se non la tagliamo.
Nel medesimo istante una voce poderosa s’alzò fra gli alberi della riva sinistra, gridando in un inglese molto gutturale:
— Arrendetevi, uomini di Mompracem, o noi vi stermineremo tutti!
IV.
Qualunque altro si sarebbe non poco impressionato, udendo quella minaccia, lanciata da un uomo appartenente ad una razza così sanguinaria e coraggiosa, e nell’apprendere nel medesimo tempo che la via per sfuggire quel grave pericolo gli era stata tagliata.
Yanez, invece, aveva ascoltato il malese ed il nemico che lo minacciava d’esterminio, senza dare alcun segno, nè di collera, nè di scoraggiamento.
Ne aveva provate ben altre nella sua vita per perdersi d’animo.
— Ah! — aveva semplicemente esclamato. — Ci vogliono sterminare! Meno male che sono stati così gentili di avvertirci. E poi li chiamano selvaggi!
Dopo quelle parole, che dimostravano una perfetta serenità d’animo, si era rivolto al malese che si trovava in acqua, chiedendogli:
— È solida la catena?
— È di quelle d’àncora e grossa, capitano — aveva risposto il marinaio.
— Dove l’avranno trovata quei selvaggi? Che da un momento all’altro abbiano imparato a fabbricarle? Quel pellegrino ha insegnato loro a compiere delle vere meraviglie!
— Capitano Yanez — disse Sambigliong, — La Marianna va di traverso. Devo far gettare un ancorotto?
Il portoghese si volse guardando il veliero, il quale, non potendo avanzare, non obbediva più all’azione del timone e cominciava a virare sul tribordo, indietreggiando lentamente.
— Cala un ancorotto da pennello e prepara la scialuppa — disse al mastro. — È necessario tagliare quella catena.