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il re del mare | 301 |
— Non ci sono io forse dopo? — disse una voce chioccia dietro di loro. — La mia invenzione stupefacente distruggerà tutti quelli che cercheranno assalirvi.
Era il dottor Paddy O’Brien di Filadelfia, il «Demonio della Guerra» e del quale finora quasi nessuno si era più occupato.
— Ah, già! Ci siete voi — disse Yanez, con un sorriso un po’ beffardo. — Voi che al momento del pericolo fermerete i proiettili che verranno scagliati contro di noi.
— No, signore, v’ingannate, non arresterò i proiettili, io — rispose l’omiciattolo con vivacità. — Farò invece saltare le polveriere delle navi che vi assalteranno. La mia macchina non fallirà.
— Ed anch’io ne ho la convinzione — disse in quel momento l’ingegnere Horward. — Questo mio compatriota mi ha spiegato in che cosa consiste la sua macchina e, per quanto la cosa possa sembrarvi stupefacente, io credo che riuscirà a far saltare le navi che ci daranno la caccia.
— Lo vedremo alla prova — disse Sandokan, con accento di dubbio.
— Se continuiamo a scendere verso il sud, un giorno o l’altro incontreremo di certo i nostri avversarî. Tenete pur pronta la vostra macchina meravigliosa, signor Paddy.
Per due altri giorni il Re del Mare scese costantemente verso il sud facendo delle punte molto al largo, senza scorgere alcuna nave a vapore in nessuna direzione.
Gli armatori dovevano aver dato gli ordini necessarî per trattenere nei porti delle isole della Sonda le loro navi, onde non vederle sommergere dall’audace corsaro che fino allora, con le sue corse fulminee e coi suoi spostamenti, era sfuggito alla caccia delle squadre.
L’interruzione delle linee di navigazione doveva aver causato perdite immense agl’Inglesi.
Che cosa sarebbe avvenuto del Re del Mare quando l’ultima tonnellata di carbone fosse scomparsa nelle bocche ardenti dei suoi immensi forni?
— Non avevo pensato che l’arma che io adoperavo avesse un doppio taglio — mormorò un giorno Sandokan. — Uno per gl’Inglesi ed uno per me.
Cinquecento miglia erano state percorse, avvicinandosi il Re del Mare alle coste di Malacca e ancora nessuna nave inglese si era mostrata. Alcune ne erano state vedute, tedesche, italiane, francesi ed olandesi, navi che costituivano piuttosto un pericolo