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300 | emilio salgari |
dovevano cercarlo accanitamente, aveva preso il partito di dirigersi verso le coste settentrionali del Borneo, per piombare sulle navi provenienti dall’Australia.
Era impossibile o per lo meno difficile che gl’Inglesi si immaginassero che egli potesse allontanarsi così tanto dal golfo di Sarawack.
Era quindi certo di sorprendere parecchie navi australiane prima che gli armatori, spaventati, pensassero a sospenderne la partenza.
Desiderando rimanere assolutamente incognito, si tenne lontano dalle vie tenute ordinariamente dalle navi, ed un bel giorno si trovò a sole quaranta miglia dalla punta settentrionale del Borneo.
Fu una crociera di soli sei giorni, eppure quali disastri dovette subite la marina mercantile inglese in così breve tempo! Due piroscafi e tre velieri caddero nelle mani delle implacabili Tigri di Mompracem, subendo l’egual sorte toccata a quelle catturate nel Mar della Sonda.
Equipaggi e passeggeri lasciati liberi di salvarsi sulle coste delle isole, le navi affondate senza misericordia coi loro carichi quasi completi.
Avendo però appreso da alcuni prahos che anche la squadra della Cina, allarmata da tante catture, stava per radunarsi, il Re del Mare, coi pozzi di carbone al completo, aveva un’altra volta preso subito il largo ridiscendendo verso il sud.
Sandokan e Yanez volevano andare a distruggere gli splendidi steamers che facevano il servizio fra l’India e la bassa Cocincina.
Una smania terribile di affondare aveva preso Sandokan, il quale pareva ritornato il sanguinario pirata d’altri tempi. Sapendo che presto o tardi si sarebbe trovato di fronte a qualcuna di quelle poderose squadre che l’Ammiragliato aveva lanciato sulle sue orme, prima di cadere vinto, voleva dare un colpo mortale al commercio inglese e fare stupire a sua volta il mondo con la sua audacia.
— I nostri giorni sono contati — aveva detto a Yanez ed a Tremal-Naik. — Fra qualche mese non troveremo più nessuna nave inglese che ci fornisca il combustibile. Finchè ne abbiamo, approfittiamone; poi accadrà quello che la sorte avrà decretato.
— Troveremo altre navi che ce ne forniranno — aveva risposto Yanez. — Costringeremo quelle d’altre nazionalità a vendercene, dovessimo ricorrere alla violenza.
— E dopo?