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292 | emilio salgari |
— Lui?... E perchè?... Non si è misurato con noi e quando io gli ho danneggiato la sua scialuppa a vapore era vivo quanto me.
— Che sia su una di quelle quattro navi?
— Non l’ho veduto nemmeno su quelle, Darma. Ho osservato attentamente i ponti col cannocchiale, senza scorgerlo.
— Eppure il mio cuore mi dice che egli deve essere su uno di quegli incrociatori.
Yanez sorrise senza rispondere e, offertole il braccio, la condusse nella sala da pranzo.
Alla sera i quattro incrociatori erano ancora in vista, ad una distanza di dodici miglia. I loro camini vomitavano torrenti di fumo, tuttavia perdevano continuamente strada.
A mezzanotte, il Re del Mare, che non aveva accesi i suoi fanali, virava bruscamente di bordo dirigendosi verso ponente, in direzione del capo Taniong-Datu per gettarsi nel Mar della Sonda.
Il bisogno di rifornirsi di carbone s’imponeva e, privi come erano di porti amici, senza più l’aiuto della Marianna, non avevano altra speranza che di prenderne alle navi inglesi, le quali non dovevano certamente avere interrotto i loro viaggi.
Sandokan, dopo essersi assicurato che gl’incrociatori non erano più visibili, aveva ordinato di ridurre la velocità dell’incrociatore onde economizzare il combustibile, non sapendo quando avrebbe potuto rinnovare le sue provviste di già nuovamente molto scarse.
Avvistato due giorni dopo il capo Taniong-Datu, il Re del Mare aveva proseguita la corsa verso il nord-ovest, sperando di sorprendere in quella direzione qualche nave proveniente da Singapore o dai porti di Giava o di Sumatra, tuttavia nei primi giorni che si seguirono nessun fumo fu segnalato all’orizzonte.
Certo, la voce che un corsaro batteva quei paraggi si era sparsa su tutte le isole della Sonda ed i piroscafi inglesi non avevano osato abbandonare i loro ancoraggi ed attendevano che la squadra di Labuan lo catturasse o lo affondasse.
Sandokan e Yanez, quantunque molto preoccupati, dipendendo dall’abbondanza del carbone la loro salvezza, non erano però uomini da disperarsi.
Potevano ancora percorrere, a velocità ridotta, tre o quattrocento miglia e spingersi quindi fino nei mari della Cina meridionale e, se lo avessero desiderato, tentare ancora qualche buon colpo.
Non avevano però, almeno pel momento, alcun desiderio di al-