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il re del mare 25

zando il ponte da prora a poppa, con un uragano di mitraglia che storpiò e ferì la maggior parte dell’equipaggio.

— Bel colpo! — esclamò il portoghese, con la sua flemma abituale. — Eccone uno che non ci darà più fastidio.

Il piccolo veliero non era ormai che un rottame che si empiva rapidamente d’acqua. Gli uomini che erano sfuggiti a quella tremenda bordata si erano gettati in mare e nuotavano verso le scialuppe, mentre i pontoni tiravano furiosamente coi lila con non troppa fortuna, quantunque la Marianna, con la sua mole ed immobilizzata come era, offrisse un ottimo bersaglio.

Ad un tratto il legno si capovolse bruscamente, rovesciando in acqua morti e feriti, e rimase con la chiglia in aria.

Urla feroci s’alzarono dalle scialuppe, vedendo il praho andarsene alla deriva in quello stato.

— Gridate pure come oche — disse Yanez. — Ci vuol ben altro per vincere le Tigri di Mompracem, miei cari.

Quindi, rivolto ai suoi, gridò:

— Fuoco sulle scialuppe! Avanti, fucilieri! L’affare diventa caldo.

Sebbene privati del praho che col suo pezzo poteva controbattere i cannoni da caccia, la flottiglia aveva ripreso la corsa e si avvicinava rapidamente alla Marianna.

Le Tigri di Mompracem non facevano economia nè di palle nè di polvere. Colpi di cannone e di spingarda si alternavano a nutrite scariche di fucileria che facevano dei larghi vuoti fra gli equipaggi delle scialuppe e dei pontoni.

Quei vecchi guerrieri, che un giorno avevano fatto tremare gli inglesi di Labuan, che avevano vinto e rovesciato James Brooke, il rajah di Saravack, e che avevano distrutti, dopo formidabili combattimenti, i terribili Thug indiani, si difendevano con accanimento ammirabile, senza nemmeno prendersi la briga di ripararsi dietro i bordi.

Anzi, sprezzanti d’ogni pericolo, nonostante i consigli del portoghese che ci teneva a conservare i suoi uomini, erano saliti tutti sulle murate per mirare meglio e di là, e anche dalle coffe, facevano un fuoco infernale sulle scialuppe, decimando crudelmente i loro equipaggi.

Gli assalitori però erano così numerosi che quelle gravi perdite non li scoraggiavano. Altre scialuppe, uscite dal fiume, avevano raggiunta la flottiglia e anche quelle cariche di guerrieri. Erano