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il re del mare 283

Giunto ad un chilometro dalle spiagge, Sandokan aveva dato il comando di scandagliare.

Non conosceva che imperfettamente quei paraggi e non osava avanzarsi alla cieca, per paura di arenare l’incrociatore.

La nave però, contro la quale l’incrociatore aveva fatto fuoco, pareva che fosse scomparsa. Certo aveva approfittato delle scogliere che si vedevano numerose verso il nord, per cacciarsi in qualche canale e dileguarsi o cercare un rifugio entro quella piccola baia.

Il Re del Mare, nella sua seconda corsa, doveva essere rimontato molto verso il levante del Sedang, quindi Yanez e Sandokan presero il partito d’abbandonare il fuggiasco, che doveva essere troppo debole per osare di contrastar loro il passo e di tornare verso ponente per cercare la Marianna.

Era sorto in loro il dubbio che il praho, per potersi sottrarre all’inseguimento, avesse cercato pure qualche nascondiglio o si fosse gettato alla costa.

Marciava da un quarto d’ora, a velocità ridotta, continuando a perlustrare, quando presso un gruppo di scogliere apparve una massa nerastra fornita di un’alberatura altissima, dove si vedevano delle vele ancora spiegate.

— Nave alla costa! — gridarono in quel momento le vedette delle coffe.

— Deve essere la nostra Marianna! — gridò Yanez. — Finalmente!...

Il Re del Mare aveva subito virato di bordo, avanzandosi lentamente verso quelle scogliere.

Tutti si erano precipitati verso prua per meglio osservare quella nave, la cui immobilità però dava luogo a non poche inquietudini, tanto più che pareva si trovasse addossata alle rocce.

Un fanale elettrico era stato subito volto verso di essa, illuminandola come in pieno giorno, eppure, cosa strana, pareva che nessuna persona si trovasse in coperta.

— Accendete tre razzi — comandò Yanez. — Se a bordo vi sono degli uomini risponderanno di certo.

— Che sia proprio la Marianna? — chiese Tremal-Naik, il quale condivideva le apprensioni dei due comandanti.

— Non te lo posso ancora dire — rispose il portoghese, — quantunque le vele siano d’un grosso praho o per lo meno d’un giong.

— Mi nasce un dubbio...