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a sinistra del praho, onde dividere maggiormente il fuoco del veliero e si erano impegnate risolutamente a proteggere le altre imbarcazioni che, quantunque più piccole, portavano equipaggi più numerosi, riserbati certamente per l’attacco finale.

Gli spari si succedevano agli spari e le palle, quantunque tutte di piccolo calibro, fischiavano in gran numero sulla Marianna, smussando qualche pennone, forando le vele, maltrattando il sartiame e scheggiando le murate. Alcuni uomini erano stati già feriti e qualcuno ucciso; nondimeno gli artiglieri di Mompracem facevano freddamente il loro dovere, con una calma ed un sangue freddo meraviglioso.

Le spingarde, essendo ormai la distanza diminuita, avevano pure cominciato a tuonare, lanciando sulla flottiglia bordate di mitraglia, composta per la maggior parte di chiodi, che si piantavano nella pelle dei dayachi, facendoli urlare come scimmie rosse.

Nonostante quelle scariche formidabili, la flottiglia non cessava di avanzare. I dayachi addetti ai remi vi davano dentro furiosamente, mentre quelli che erano armati di fucile mantenevano un fuoco vivissimo, quantunque poco efficace, non avendo molta pratica di quelle armi, che forse adoperavano per la prima volta.

Erano già giunte le scialuppe a cinquecento passi, quando il praho su cui si era concentrato il fuoco dei pezzi da caccia della Marianna, si coricò su un fianco.

Aveva ormai perduto i suoi due alberi, il bilanciere era stato fracassato di colpo da una palla tiratagli da Yanez e le sue murate erano state ridotte in così cattivo stato, che non esistevano quasi più.

— Smonta il mirim, Sambigliong! — gridò Yanez, vedendo una doppia scialuppa accostarsi al praho con l’evidente intenzione d’impadronirsi del pezzo d’artiglieria, prima che il piccolo veliero affondasse.

— Sì, comandante — rispose il malese, che serviva al pezzo da caccia di babordo.

— E voi altri mitragliate l’equipaggio prima che venga raccolto — aggiunse il portoghese, che dall’alto del cassero seguiva attentamente le mosse della flottiglia, senza levarsi dalle labbra la sigaretta.

Una bordata di pezzi da caccia e di spingarde colpì il praho, smontando il mirim il cui carrello fu fracassato di colpo e spaz-