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il re del mare 261

pareva che d’un tratto si fossero risvegliati gli antichi istinti di ferocia.

Verso levante, in direzione delle isole Romades, le cui cime si delineavano di già, sei punti luminosi, verdi e rossi, quasi a fior d’acqua, e due bianchi in alto, apparivano distintamente.

— Sono due navi a vapore — disse Yanez — e scommetterei che vengono da Labuan.

— Tanto peggio per loro — disse Sandokan, tendendo i pugni verso quei punti luminosi. — Pagheranno per Mompracem! Da’ ordine di alimentare i fuochi.

— Che cosa vuoi fare, Sandokan? — chiese il portoghese impressionato dal lampo sinistro che brillava negli occhi del formidabile uomo.

— Colarli con tutti quelli che li montano.

— Sandokan, non dimenticare che noi siamo corsari e non più pirati. E poi non sappiamo ancora se quelle sono navi da guerra o mercantili e se battano bandiera inglese.

Invece di rispondere, la Tigre della Malesia comandò di spegnere i fanali, di far suonare il «tutti in coperta» e dirigere l’incrociatore verso le due navi.

Alle 11 di sera il Re del Mare virava di bordo a solo cinquecento metri dai due piroscafi, i quali, ignari del tremendo pericolo che li minacciava, navigavano a breve distanza l’uno dall’altro, a piccolo vapore.

— Sembrano due trasporti — disse Yanez. — Ascolta, Sandokan.

Dai frapponti illuminati, s’alzavano rulli di tamburi, squilli di trombe e dei canti. Pareva che dei soldati si divertissero, approfittando della splendida serata e della tranquillità del mare. Il vento che soffiava da settentrione portava quei clamori fino sul ponte del Re del Mare.

— Sono soldati inglesi di Labuan che tornano in patria — disse Yanez. — Odi, Sandokan? Noi abbiamo udito ancora queste canzoni negli accampamenti inglesi dell’India, durante l’assedio di Delhi.

— Sì, sono soldati — rispose la Tigre della Malesia con strano accento. — Ridono e salutano la patria lontana e la morte invece sta per piombare su di loro.

— Non parlare così, amico.

— E non pensi tu, Yanez, che quegli uomini m’hanno cacciato dall’isola, dopo d’aver fatto strage dei miei prodi?