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chè l’incrociatore divorava miglia e miglia. Per quarantotto ore navigò verso le coste bornesi, senza far cattivi incontri, quantunque tutti fossero persuasi che una grossa squadra battesse quei mari per sorprenderli.

Verso il tramonto del secondo giorno, il Re del Mare giungeva in vista di Mompracem, l’antico rifugio delle Tigri della Malesia.

Fu con una profonda commozione che Sandokan e Yanez rividero la loro isola, da dove per tanti anni avevano fatto tremare, coi loro prahos, il possente Leopardo inglese.

Quando raggiunsero il capo orientale, entro cui si apriva la piccola rada, la notte era già scesa da qualche ora, ma una luna splendida permetteva di discernere l’alta rupe su cui un giorno sventolava orgogliosa la temuta bandiera della Tigre della Malesia.

La casa che aveva servito d’asilo ai due capi della pirateria, non si vedeva più. In suo luogo era stato eretto un fortino, probabilmente poderosamente armato per impedire alle ultime Tigri erranti sul mare di riconquistare il loro covo. Anche in fondo alla rada si scorgevano confusamente delle opere di difesa, dei bastioni e delle cinte altissime.

Sandokan, appoggiato al coronamento di poppa, con lo sguardo torbido e la fronte abbuiata, guardava la sua rupe senza parlare; dall’espressione del suo viso si capiva però facilmente che il suo cuore doveva in quel momento sanguinare.

Yanez, che gli stava dappresso, gli mise una mano sulla spalla, dicendogli:

— Un giorno noi la riconquisteremo, è vero, Sandokan?

— Sì — rispose il pirata, tendendo minacciosamente il pugno verso l’isola. — Sì, quel giorno li cacceremo tutti in mare senza misericordia.

Volse lo sguardo verso il mare che scintillava superbamente sotto i raggi della luna.

— Mi riprende una voglia furiosa di distruggere tutto — disse poi. — Rivedo sangue dinanzi ai miei occhi.

Quasi nel medesimo istante, si udirono verso la prua delle grida:

— Là! Là! Guardate!

Sandokan e Yanez si erano precipitati verso la murata di babordo, vedendo gli uomini di guardia slanciarsi attraverso la tolda:

— Dei fanali! — aveva esclamato il portoghese.

— Il sangue che cercavo! — gridò Sandokan, nel cui cuore