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238 emilio salgari

fatti, non ostante i muggiti del mare e gli scrosci formidabili dei tuoni, non tardarono ad abbandonarsi sullo strato d’alghe.

Yanez, più robusto e più abituato alle lunghe veglie, rimase di guardia.

Di quando in quando anzi si alzava e, noncurante dei rovesci d’acqua e dei nembi di spuma che le onde avventavano contro la roccia, si spingeva fino sulla spiaggia per guardare il mare.

Sperava certo di veder scintillare fra le tenebre i fanali del Re del Mare, speranza vana però, poichè nessun punto luminoso appariva fra quel caos di flutti muggenti.

L’orizzonte, quando i lampi non lo illuminavano, era sempre tenebroso, come se masse di catrame liquido calassero dalle nubi.

Verso l’alba parve che la bufera accennasse ad allontanarsi verso l’est, ossia nella direzione presa dall’incrociatore. Il vento era scemato, quantunque lo si udisse a ruggire sempre sulla vetta del gigantesco scoglio. Anche le onde cominciavano un po’ a spianarsi e non battevano più lo scoglio con la furia di prima.

Yanez, credendo che Darma e l’anglo-indiano dormissero ancora, lasciò il rifugio per cercare la colazione.

— Ci accontenteremo delle uova degli uccelli marini — si era detto. — Dopo tutto non sono così cattive come si crede.

Avendo scorto su una specie di piattaforma che si protendeva a quaranta metri d’altezza, numerosi uccellacci a nidificare, il portoghese cominciò a superare gli scaglioni e le piattaforme che da quella parte rendevano accessibile, almeno fino ad una certa altezza, il colossale scoglio.

Si era già innalzato di una quindicina di metri, quando giunsero improvvisamente ai suoi orecchi delle grida.

Yanez, assai inquieto, si era vivamente voltato tenendosi stretto alla punta d’una roccia.

Una scialuppa dai fianchi larghissimi entrava in quel momento nella minuscola rada, manovrata da una mezza dozzina di isolani.

— Per Giove! — esclamò, lasciandosi scivolare rapidamente giù dalla roccia. — Ecco i nostri affari guastati! Che mi facciano pagare il carbone con qualche oncia di piombo nella testa?

Giunto al piano si precipitò verso il rifugio, gridando:

— In piedi, sir Moreland!

— È giunto il Re del Mare? — chiesero ad una voce il capitano e Darma.

— È giunto ben altro! — rispose Yanez. — Sono gl’isolani che stanno per approdare.